ChatGPT: l’intelligenza artificiale a portata di mano – esempio di applicazione pratica in campo legale

ChatGPT

Oggi vi dobbiamo parlare di uno strumento rivoluzionario nel campo della scrittura tecnica, anche legale.

Si tratta dell’intelligenza artificiale GPT-3, come definito da Wikipedia, “un modello linguistico autoregressivo che utilizza l’apprendimento profondo per produrre testo simile al linguaggio naturale umano”, cioè, semplificando, di un chat bot avanzatissimo in grado di eseguire rispondere a domande e fornire spiegazioni anche complesse, che simulano in tutto e per tutto il linguaggio di tutti i giorni.

Non si tratta di una novità assoluta (pensate al compilatore automatico del vostro smartphone oppure a certe chat di assistenza delle piattaforme di ecommerce, di prenotazione dei voli e di customer care in generale), ma il prodotto lanciato dalla società OPEN AI qualche settimana fa, chiamato ChatGPT e testabile in versione di ricerca gratuitamente qui, è ad un livello di performance mai visto prima dal grande pubblico, tanto che di fatto è ben più alto di quello dell’essere umano medio.

Perché ne parliamo qui, su un blog su temi di diritto? Perché il livello di questa AI è talmente incredibile, da essere in grado di produrre documenti e testi a carattere legale per lo più corretti, come abbiamo avuto modo di testare e come vedrete sotto.

Per lo più corretti” è qui però non un intercalare, ma un importantissimo disclaimer: come spiega chiaramente la stessa società creatrice OpenAI, si tratta per il momento di una demo pubblicata per fini di ricerca, che non andrebbe utilizzata per scopi confidenziali e delicati, tra i quali rientrano certamente per definizione tutti quelli di natura legale. Anche se un testo è corretto al 99%, in campo di diritto, quell’1% sbagliato può provocare danni anche gravissimi, se non si mastica a sufficienza la materia.

Quindi ChatGPT funziona per produrre testi e documenti legali, sì o no?

Entrambi secondo noi, perché se sapete quello che state facendo, vi può semplificare molto la vita, scrivendo bozze e clausole legali di qualsiasi genere in più lingue e persino con stili diversi (formale-legale/colloquiale/tecnico, etc.) , purché non siano troppo complesse o peculiari (il limite quantitativo al momento è fissato a 4000 parole per singola query o richiesta), creando dei testi riutilizzabili con davvero poche modifiche e aggiustamenti di dettaglio.

Se non siete però sicuri di quello che vi serve e di cosa fate, non utilizzatela assolutamente per produrre documenti di natura legale, perché i risultati potrebbero essere scritti in uno stile linguistico tanto perfetto, da illudervi che lo sia anche il contenuto, mentre nelle prove che abbiamo fatto in questi giorni lo è circa solo nel 50% dei casi ed esclusivamente per contenuti a carattere stragiudiziale.

La vera potenzialità di Chat GPT in campo legale a nostro avviso al momento sta nel produrre risposte di buon senso e check list o procedure aziendali ben scritte in risposta a quesiti generali (purché non legati all’attualità, perché il database a cui attinge è “congelato” al 2021 e l’AI non è connessa a Internet), in modo molto più veloce, economico e – diciamolo – comprensibile di quello che potreste fare da soli scorrendo e riassumendo i primi 20 o 30 risultati del vostro motore di ricerca.

Un esempio? Abbiamo chiesto a Chat GPT di scriverci un elenco di best practice per la redazione dei contratti di impresa e qui di seguito c’è il risultato ottenuto senza alcuna nostra modifica, per così dire di pugno “proprio” di ChatGPT in risposta al nostro comando “redigi una check list di best practice per la redazione di contratti di impresa

  1. Definire chiaramente le parti coinvolte e gli oggetti del contratto: è importante specificare chi sono le parti che stipulano il contratto e qual è l’oggetto del contratto stesso, in modo da evitare ambiguità o fraintendimenti in seguito.
  2. Indicare con precisione le prestazioni richieste: è importante specificare in modo dettagliato quali sono le prestazioni richieste dalle parti, in modo da evitare ambiguità o fraintendimenti in seguito.
  3. Stabilire le condizioni di pagamento: è importante specificare le modalità di pagamento, il prezzo e le eventuali penali per il mancato rispetto delle condizioni di pagamento.
  4. Prevedere clausole di risoluzione e di risarcimento danni: è importante prevedere clausole che disciplinino le modalità di risoluzione del contratto in caso di inadempimento e che prevedano il risarcimento dei danni subiti dalle parti in caso di inadempimento.
  5. Prevedere clausole di riservatezza: se il contratto riguarda informazioni riservate, è importante prevedere clausole di riservatezza che impegnino le parti a mantenere la riservatezza delle informazioni scambiate.
  6. Verificare la validità e la legalità del contratto: è importante verificare che il contratto sia valido e legalmente efficace, ad esempio assicurandosi che le parti abbiano la capacità di contrattare e che il contratto non sia contrario alla legge o ai principi del diritto.
  7. Redigere il contratto in modo chiaro e comprensibile: è importante redigere il contratto in modo chiaro e comprensibile, utilizzando un linguaggio semplice e facilmente comprensibile, evitando l’utilizzo di termini tecnici o giuridici troppo complessi.
  8. Fare riferimento a leggi e norme specifiche: se il contratto riguarda settori o attività regolamentati, è importante fare riferimento alle leggi e alle norme specifiche che ne disciplinano l’esercizio.

Tutto sensato, completo e scritto in un italiano corretto.

Provate da soli ChatGPT e rimarrete sconvolti, ve lo garantiamo: “Il futuro inizia oggi, non domani”.

(Dopo essere rimasti a bocca aperta, vi suggeriamo di leggere “Vita 3.0” di Max Tegmark. Consigliatoci da uno dei nostri migliori redattori, vi saprà far riprendere almeno un po’ dal disorientamento che proverete nel chattare con un computer che non solo ne sa più di voi, ma sa anche spiegarsi probabilmente meglio)

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